8 novembre
10 gennaio
2015/2016

Silvia Camporesi
ATLAS ITALIÆ

a cura di Angela Madesani

Domenica 8 novembre 2015 alle ore 18 nel Museo di San Domenico verrà inaugurata “Atlas Italiæ/Tabula:Imola”, la mostra di Silvia Camporesi, a cura di Angela Madesani, promossa dalla Galleria Pomo da DaMo | Contemporary Art / Imola e dall’Assessorato alla Cultura della Città di Imola/Musei civici.

L’Italia, il suo pæsaggio è il cuore della mostra allestita tra il Museo San Domenico e la galleria il Pomo da Damo dall’8 novembre 2015 al 10 gennaio 2016. Al museo saranno esposte circa 30 immagini fotografiche da Atlas Italiæ, un recente progetto, che costituisce una mappatura poetica dei luoghi abbandonati del Bel pæse: edifici storici, ospedali, ville, luoghi dimenticati. Le immagini sono di grande, medio e piccolo formato. Queste ultime, stampate in bianco e nero, sono colorate a mano. Ma in mostra sono presenti anche alcuni scatti, appositamente realizzati dall’artista su particolari luoghi imolesi che danno vita al lavoro Tabula Imola. Atlas Italiæ è un progetto nato circa due anni fa con un'azione di crowfounding, alla quale hanno aderito una quindicina di collezionisti, che hanno permesso all’artista di girare per un anno e mezzo in tutta l’Italia per fotografare luoghi abbandonati. Ogni viaggio in ciascuna delle venti regioni che compongono il Pæse, è stato preceduto da un’approfondita ricerca da parte dell’artista sui siti che avrebbero potuto diventare oggetto del suo interesse. Sono tutti luoghi colti in un momento di estrema fragilità: l'abbandono porta al disgregamento e in rari casi al recupero. Le immagini realizzate sono dunque la registrazione di una situazione di precarietà, che potrebbe mutare da un momento all’altro. Soggetti delle sue immagini sono gli oggetti che popolano case abbandonate, i locali delle case stesse con la tappezzeria che si stacca, gli intonaci rovinati, ville, magari affrescate, ospedali, scuole. Strutture dove un tempo è stata la vita e ora non è più. Cuore della mostra al Museo di San Domenico è un lavoro appositamente realizzato, intitolato Tabula Imola, che propone alcuni luoghi abbandonati della città romagnola: l’ex-sanatorio di Montecatone, inaugurato da Benito Mussolini nel 1936, che per molti anni è stato uno dei punti di riferimento per la cura della tubercolosi e che oggi versa in pessime condizioni sulle colline imolesi. Alcuni scatti sono dedicati a un importante edificio dell’architettura razionalista, costruito negli stessi anni del sanatorio, Villa Muggia e quindi a Villa Gambetti, della quale è rimasta solo la facciata come una sorta di quinta teatrale. Tra i lavori più toccanti quelli dedicati all’ex-manicomio dell’Osservanza, una struttura tardo ottocentesca, dalla quale, nel corso degli anni, è passata grande sofferenza, che trapela dagli scatti di Silvia Camporesi. Di grande fascino, inoltre, sono le immagini dedicate allo scheletro dell’enorme cinema teatro sotterraneo, mai finito, collocato in pieno centro storico, un’architettura razionalista che si colloca in una dimensione tra futuro e passato. Al Museo saranno esposte anche alcune immagini dedicate a oggetti collocati nei depositi museali della città. Presso la Galleria Pomo da Damo, che ha promosso insieme ai Musei civici l’operazione, saranno presenti opere da Atlas Italiæ e da Tabula Imola. Un testo della curatrice, la storica dell’arte Angela Madesani, accompagna entrambe le mostre.

Sabato 12 dicembre alle 17,30, nell’auditorium Aldo Villa del Museo di San Domenico, sarà presentato il volume di Silvia Camporesi Atlas Italiæ, edito da Peliti Associati, a cura di Marinella Paderni e, a seguire, l’artista illustrerà la mostra durante una visita guidata che partirà dalle sale al primo piano del Museo di San Domenico per terminare in via XX Settembre nella Galleria Il Pomo da DaMo.

L’artista Silvia Camporesi, nata a Forlì nel 1973, laureata in filosofia, vive e lavora a Forlì. Attraverso i linguaggi della fotografia e del video costruisce racconti che traggono spunto dal mito, dalla letteratura, dalle religioni e dalla vita reale. Negli ultimi anni la sua ricerca è dedicata al pæsaggio italiano.Dal 2003 tiene personali in Italia - Dance dance dance al MAR di Ravenna nel 2007; La Terza Venezia alla Galleria Photographica fine art di Lugano nel 2011; Souvenir Universo alla Galleria Z2O di Roma nel 2013, Planasia al Festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia nel 2014 - e all’estero - Terrestrial clues all’Istituto italiano di cultura di Pechino nel 2006; À perte de vue alla Chambre Blanche in Quebec (CAN) nel 2011; 2112, al Saint James Cavalier di Valletta (Malta) nel 2013, Atlas Italiæ all’Abbaye de Neumünster in Lussemburgo nel 2015. Fra le collettive ha partecipato a: Italian camera, Isola di San Servolo, Venezia nel 2005; Confini al PAC di Ferrara nel 2007; Con gli occhi, con la testa, col cuore al Mart di Rovereto nel 2012, Italia inside out a Palazzo della Ragione, Milano nel 2015.Nel 2007 ha vinto il Premio Celeste per la fotografia; è fra i finalisti del Talent Prize nel 2008 e del Premio Terna nel 2010; ha vinto il premio Francesco Fabbri per la fotografia nel 2013 e il premio Rotary di Artefiera 2015. Ha recentemente pubblicato il volume fotografico Atlas Italiæ, per la casa editrice Peliti Associati.

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